la magia del riciclo


Il riciclo della plastica è un tema molto sentito a livello globale, che Are you R tratta non solo con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori, ma anche di mostrare aspetti tecnici del processo poco noti e aumentare la consapevolezza su un materiale spesso demonizzato proprio perché in realtà poco conosciuto. Se la plastica oggi è diventata uno dei principali protagonisti delle lotte ambientaliste – ammettiamolo, è un materiale potenzialmente dannoso e inquinante se mal gestito -, è innegabile che attraverso gli anni, grazie alle sue tante proprietà, abbia guadagnato immensa importanza in molteplici settori.

Ecco perché, in un momento storico in cui le notizie sono a portata di mano e tuttavia a volte inaffidabili, Are you R vuole offrirvi un punto di vista obiettivo e fornire informazioni corrette sull’argomento, raccontando da professionisti del settore tutto ciò che molte volte può essere invisibile agli occhi, lasciando spazio a un quotidiano dibattito propositivo e consapevole da parte di una community formata da decine di migliaia di utenti.


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Ma come avviene davvero il riciclo della plastica? Scoprilo qui!


1.

LA PLASTICA VERGINE

La più utilizzata e prodotta, oggetto delle odierne lotte ambientaliste. È un materiale polimerico, ossia costituito da tante molecole con una catena molto lunga che ne determina le caratteristiche stesse. La plastica ha origini antiche: il rayon, fibra artificiale che ne è l’antenato, è stato realizzato per la prima volta nel 1855.  I materiali plastici sono tanti e tutti diversi, come abbiamo raccontato in questo articolo. Conoscerli è indispensabile per diventare consumatori consapevoli e soprattutto aiutare il riciclo!

2.

UTILIZZO

A seconda della tipologia, i materiali plastici fin dalla loro nascita si sono prestati a una varietà pressoché infinita di utilizzi. Oltre ai comuni prodotti che adoperiamo abitualmente, vi sono alcune plastiche più indicate per essere utilizzate nei processi di produzione industriale, avendo una particolare resistenza meccanica; altre sono adatte persino alla realizzazione di infrastrutture e componenti dell’edilizia. Senza contare l’uso in ambito di sicurezza personale (si pensi alle componenti di caschi e auto) e in un ambito delicato e importante come quello medicale. I materiali plastici possono davvero essere utilizzati in un’infinità di applicazioni e proprio per questo spesso sono difficili da sostituire: ecco perché il riciclo della plastica ricopre un ruolo decisivo!

3.

RACCOLTA E SELEZIONE

Il contributo che tutti noi consumatori possiamo dare attraverso una corretta raccolta differenziata dei rifiuti plastici è fondamentale. Spesso, un riciclo efficace inizia proprio dalle nostre case! Dopo la raccolta, i rifiuti plastici subiscono un processo di selezione, un momento fondamentale del riciclo. A seconda del diverso tipo di materiale, infatti, la plastica è destinata a una precisa modalità di riciclaggio. In questa fase, uno strumento importantissimo è la selezione ottica.

4.

PULIZIA E DECONTAMINAZIONE

Ebbene sì: anche i rifiuti plastici hanno bisogno di essere lavati e puliti prima di venire inviati alla successiva fase del riciclo. Ad esempio, le bottiglie di plastica (PET) vengono lavate in acqua calda per eliminare residui di etichette o sporcizia di vario tipo, oltre ad essere sottoposte a processi specifici per eliminare ulteriori materiali non adeguati. Solo quando la plastica è pulita può essere avviata al riciclo vero e proprio.

5.

MACINAZIONE

I materiali plastici sono molto diversi tra loro per caratteristiche chimiche e applicazioni, ma sono accumunati dal fatto che per essere recuperati hanno tutti bisogno di essere ridotti dimensionalmente attraverso il processo di macinazione. La macinazione è un passaggio fondamentale per garantire la qualità del prodotto finale. A fine macinazione, si ottiene una scaglia che, una volta compressa in pellet di plastica riciclata di alta qualità pronti per la rigenerazione, permette al rifiuto plastico di essere recuperato anche nella sua totalità.

6.

ESTRUSIONE

Fondamentale per ottenere i pellet, il processo di estrusione utilizza tre diversi macchinari con l’obiettivo di raggiungere un risultato finale di alta qualità.
L’estrusore ha come funzione primaria la fusione del materiale plastico attraverso una vite rotante riscaldata e inoltre elimina le componenti gassose inglobate nel materiale stesso, generate dalla presenza di inchiostri o contaminanti.

7.

FILTRAZIONE

Un passaggio fondamentale che riguarda la qualità finale della plastica riciclata, in modo tale che possa essere efficacemente riutilizzata.
La plastica può infatti contenere piccole percentuali di contaminazione estranea, come ad esempio la carta nel caso di presenza di etichette, ma anche legno, alluminio, gomma, plastiche non fuse, ecc.
Per poter riutilizzare la plastica riciclata, sarà quindi necessario filtrarla dopo la sua fusione tramite un estrusore. Il fuso del materiale plastico viene filtrato attraverso un macchinario specifico per rimuovere tutto ciò che non corrisponde al materiale specifico trattato.

8.

GRANULAZIONE

La granulazione è il risultato di tutti i precedenti passaggi nel processo di riciclo. La fase che permette di ottenere il pellet di plastica riciclata è semplice, ma necessità di precise condizioni. In sostanza, la plastica fusa esce da appositi fori, sotto forma di veri e propri “spaghetti” che vengono in seguito tagliati da appositi coltelli. In questo modo, in base al diametro dei fori e alla velocità di rotazione delle lame, si possono ottenere pellet con diametro e lunghezza variabili, anche in funzione delle diverse necessità del prodotto finito da ottenere. Non resta che realizzare nuovi prodotti in plastica riciclata pronti per l’utilizzo!